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Metropolitan Opera: Cavalleria Rusticana & Pagliacci

 

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cast e crew

Director:   David McVicar
Moritz Junge
Producer:   David McVicar
Music:   Pietro Mascagni
Ruggero Leoncavallo
Production Design:   Rae Smith
Costume Design:   Moritz Junge

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galleria immagini

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produzione & uscita

uscita film CH-D: 25.04.2015
uscita film CH-F: 25.04.2015
produzione: USA, 2015
durata: 184min.
SUISA:
Genre: Opera
Link ufficiale

distributore film

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trama

Atto I: La mattina di Pasqua in un villaggio siciliano. Nel retroscena, Turiddu canta una serenata a Lola, la moglie di Alfio. Santuzza, innamorata ed incinta di Turiddu, chiede a Mamma Lucia se per caso lo ha visto. Mamma Lucia la assicura che Turiddo si è recato a Francofonte, un villaggio vicino, per comprare del vino. Santuzza insiste che Turiddo è in realtà nel loro villaggio da tutta la sera e Mamma Lucia, sorpresa, si rifiuta di litigare a proposito del figlio. Mamma Lucia tenta di portarla dentro per evitare pettegolezzi, ma Santuzza disperata le annuncia che la Chiesa la ha scomunicata a causa della sua avventura con Turiddu. Prima che Santuzza riesca a dirle si essere incinta, si avvicina Alfio per comprare del vino. Mamma Lucia gli afferma che Turiddu è partito per comprarne abbastanza per le feste ed Alfio è sorpreso: lo ha visto la mattina stessa accanto a casa sua. Sapendo che Turiddu da recente fa la corte alla moglie di Alfio, Santuzza fa segno a Mamma Lucia di non dire niente. Alfio le lascia per andare a vestirsi appropriatamente per la messa. I paesani cantano inni e si addentrano nella chiesa. Santuzza ricorda a Lucia che Turiddo era stato innamorato di Lola prima di entrare nell’esercito. Una volta tornato, aveva trovato Lola sposata con Alfio e aveva sedotto Santuzza per ripicca. Recentemente, l’avventura di Turiddu e Lola era ricominciata. Lucia prega la Vergine Maria e si addentra nella chiesa. Allo stesso tempo, appare Turiddu. Santuzza lo affronta sulla sua relazione con Lola e lui la rimprovera per averlo spiato. È totalmente disgustato dalla sua gelosia. Lola, una coquette, entra saltellando e con molta vaghezza chiede se Alfio è gia andato a messa. Santuzza affronta Lola, ma questa la ignora ed entra in chiesa.

Turiddu fa per seguirla quando Santuzza lo afferra. Indignato, Turiddu la strattona e la fa cadere. Santuzza lo maledice (“Una cattiva Pasqua a te”) e giura vendetta. Rientra Alfio, e Santuzza coglie l’occasione di rivelargli l’adulterio tra Lola e Turiddu. Alfio giura vendetta ed immediatamente Santuzza si pente di avergli detto tutto e lo segue, consapevole di avere perso Turiddu per sempre.

Il palco è deserto. A messa finita, i paesani escono dalla chiesa e seguono Turiddu verso la taverna di Mamma Lucia. All’apice del divertimento, appare Alfio e rifiuta la bevanda offertagli da Turiddu, dicendogli che il liquido diventerebbe veleno nella sua bocca. Sentendo puzza di litigio, i paesani si scansano e portano Lola con loro. I due Siciliani sanno che c’è solo un modo per risolvere la situazione. Turiddu sfida Alfio ad un duello mordendogli l’orecchio destro. Alfio promette a Turiddu di attenderlo dietro alle orchidee. Rimasto solo con la madre, Turiddu la saluta e le chiede di occuparsi di Santuzza se lui non dovesse tornare. Mamma Lucia è sconvolta dalle sue parole. Turiddu accusa il vino per il suo malumore, dice alla madre che va a fare una passeggiata e la bacia di fretta prima di uscire. Santuzza entra nella taverna e abbraccia Mamma Lucia. Si sente solo il mormorio di voci maschili, e poi un urlo: è morto Turiddu.

Pagliacci

Una piazza in Calabria, nel 1860. (Nella versione di Franco Zefferelli alla Metropolitan Opera, l’anno è il 1930)

L’azione si svolge tra le 15:00 e mezzanotte del 15 Agosto, giorno di Ferragosto. Per i festeggiamenti, il villaggio assume una troupe teatrale che viene tutti gli anni.

Prologo: Durante il preludio, Tonio si presenta al pubblico come “il Prologo”. Nella tradizione della Commedia dell’Arte, il Prologo dichiara al pubblico di non preoccuparsi se vedranno svolgersi una tragedia, poiché è soltanto un gioco, e non realtà. In questo caso, invece, Tonio declama il monologo seguente:

Signore e signori! Nel giuoco che state per osservare, l’autore ha deciso di incapsulare le vecchie tradizioni e di mostrarvele. Lui non vi vuol dire quel che vi dicono sempre. No! Quest’autore vi vuole mostrare uno spicchio di vita reale. La verità è la sua fonte d’ispirazione. Vedrete l’amore come lo vive la gente vera. Vedrete i risultati tragici dell’odio e momenti di dolore puro. Sentirete urla di vero rancore e risate ciniche.

Non pensate ai vecchi scenari teatrali. Pensate alle nostre anime, poiché siamo persone di carne ed ossa ed in questo mondo triste, respiriamo la stessa aria che respirate voi.

Atto I: i paesani si affrettano ad incontrare gli attori nella piazza. Sono particolarmente contenti di ritrovare il loro attore preferito, Canio, che recita il ruolo di Pagliaccio. Pagliaccio li fa ridere quando vagabonda per il palco. Canio annuncia loro che lo spettacolo comincerà alle undici di sera e promette loro di rappresentare la loro commedia preferita. “Vedrete come Pagliaccio otterrà la sua vendetta” dice loro, “ e come Tonio comincerà a tremare durante lo spettacolo”. Tonio tenta di aiutare Nedda a scendere dal carro, ma Canio lo spinge via violentemente. Il pubblico ride e Tonio borbotta che un giorno si vendicherà. I paesani invitano la troupe a bere qualcosa alla taverna. Canio e Beppe accettano l’invito, mentre Tonio rifiuta. Uno dei paesani prende in giro Canio, affermandogli che l’unica ragione per la quale Tonio non li raggiunge è perché vuole sedurre Nedda. Canio gli risponde:

Quel che succede sul palco e quel che succede nella vita sono due cose ben diverse. Sul palco, se Pagliaccio pesca la moglie con un altro uomo, li rimprovera e si fa addirittura picchiare pur di far ridere il pubblico. Ma se per caso Nedda lo tradisce nella vita reale, la fine della storia non farebbe ridere così tanto.

Suona la campana della messa e Canio, Beppe ed altri paesani si dirigono verso la taverna. Nedda, lasciata sola, ammette di aver paura del marito; sa che Canio la sente irrequieta. Sogna di una vita diversa e quando alza gli occhi al cielo dove volano gli uccelli, inizia a cantare invidiando la loro libertà. La interrompe Tonio e le dichiara il suo amore passionale per lei, implorandola di ignorare il suo corpo sformato. “Ti amo” le dice, “sei il mio unico desiderio e sono determinato ad averti per me”. Nedda lo prende in giro e quando lui tenta di baciarla, lo respinge con una frustata in faccia. Tonio, deluso, giura vendetta.

Qualche istante dopo, si avvicinano Silvio, un paesano e amante di Silvia. La assicura che Canio è nella taverna e che non può scoprirli. La prega di fuggire con lui la sera stessa. Lei è incerta, ma gli dice di amarlo. Tonio, che era tornato di nascosto, li scova e corre verso la taverna per raccontare la scena a Canio. Tornano Canio e Tonio, proprio mentre i due amanti si promettono di scappare insieme a mezzanotte. Silvio si svincola via e Canio gli corre dietro. Nedda si congratula sarcasticamente con Tonio per aver svelato il suo segreto al marito.

Canio ritorna infuriato. Strilla a Nedda che le taglierà la gola, ma che prima di ciò vuole sapere il nome del suo amante. Nedda gli risponde: “Le tue minacce non mi fanno paura, non rivelerò mai il suo nome!”. Canio la assalta col coltello in mano, ma Beppe arriva a tempo per fermarlo. Tonio promette a Canio che l’amante di Nedda sarà di ritorno. Beppe chiede a tutti di mascherarsi poiché è giunta l’ora dello spettacolo. Canio è distrutto:
Recitare?! Quando sono così esausto e non so cosa stia succedendo? (si guarda allo specchio) Pensi di essere un uomo? Non sei altro che un pagliaccio.

Mettiti il tuo abito e dipingiti la faccia. La gente paga per ridere, e se Arlecchino ti ruba Colombina, ridi pagliaccio, e tutti ti applaudiranno. Trasforma la tua agonia in uno scherzo, converti le tue lacrime e cuore malato in facce divertenti! Ridi, pagliaccio, del tuo amore perso! Ridi del dolore che avvelena il tuo cuore!

Canio sale sul palco piangendo mentre cala il sipario.

Atto II: Tonio sale sul palco e annuncia l’inizio dello spettacolo. Silvio si aggrega al pubblico e Nedda lo prega di fare attenzione. Inizia lo spettacolo. Colombina, rappresentata da Nedda, è seduta al tavolo. Racconta al pubblico che il marito, Pagliaccio (Canio) è partito. Aspetta la cottura del pollo arrosto che ha preparato per cena e fa segno ad Arlecchino (Beppe), suo amante, di entrare. Il suo servitore, Taddeo (Tonio) le dichiara il suo amore. Colombina lo caccia via e gli dice di servire la cena. Arlecchino seduce Colombina prima di cena. Pagliaccio torna a casa inaspettatamente ed Arlecchino scappa dalla finestra. Colombina lo saluta dicendogli “A stasera”, le stesse parole che Nedda ha usato con Silvio. Canio, scosso dalla coincidenza della situazione, tenta di mantenere il ruolo. Pagliaccio accusa la moglie d’adulterio.

Durante lo scambio tra marito e moglie, Canio comincia ad uscire dal ruolo di Pagliaccio e a prendere la scena troppo sul serio. Tonio continua e fare commenti sarcastici. Canio ordina alla moglie di rivelare il nome del suo amante. Quando essa risponde nel ruolo di Colombina, Canio le dice, “No! Non sono un pagliaccio. Sono il cretino che ti ha trovata per strada e ti ha dato il suo amore ed il suo nome!”

Il pubblico è assai perplesso eppure preso dall’intensità della rappresentazione. I paesani non hanno idea che quello che sta accadendo è realtà. Solo Silvio si preoccupa. Nedda continua a rifiutarsi di rivelare il nome dell’amante. Canio sfodera un coltello ed assalisce la moglie, che tenta di scappare tra il pubblico. Canio la afferra e la accoltella. Nedda prega Silvio di aiutarla ed esso si getta nella mischia ed è pugnalato a vicenda. Il pubblico è sgomentato. Canio, impazzito ed esausto, annuncia: “È finita la commedia.”

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14:20 D/d/f
 
14/12 J
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dettagli

varianti titolo:
Metropolitan Opera New York: Cavalleria Rusticana & Pagliacci
Trama: © 2024 movies.ch
Immagini: © 2024 movies.ch




 
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